martedì 22 aprile 2014

Scusate lo sfogo! Alunni della classe 3C


In ogni classe esistono due tipi di prof: quelli di cui ci si può fidare e quelli al contrario con cui non si riesce proprio ad instaurare un rapporto positivo, quelli che mantengono le distanze facendo sentire in modo forte il ruolo del docente che "comanda" e detta regole.
Perché faccio questo discorso? Ebbene c’è un motivo preciso. 

Da quando siamo entrati in prima media, alcuni professori, ci hanno in un certo senso “presi di mira”. 

Voi direte "Ma non stai esagerando? Sarà solo una tua impressione!" e invece no, è proprio così.

Premetto che la nostra è una classe abbastanza tranquilla,senza grandi problemi di disciplina e abbastanza rispettosa delle regole e dei docenti.

Ma nella nostra scuola ogni volta che succede qualcosa, pare sia sempre colpa nostra: questa situazione ormai va avanti dalla prima media da quando, per il nostro progetto di giornalino, abbiamo cominciato a frequentare l'aula computer per lavorare sui nostri articoli, per correggerli, per impaginare il giornale.
Da allora ogni volta che in quell'aula non funziona qualcosa la colpa pare sia sempre la nostra: un pc non funziona? Aprono i mouse e portano via la pallina? Si trova una sedia rotta? Sempre noi veniamo ingiustamente accusati e spesso l'accusa ci viene riportata indirettamente così da non aver neppure modo di difenderci. 
Ora, non voglio dire che noi siamo dei Santi, ma non siamo neppure gli unici a entrare in quell’aula! Entrano un po’ tutte le classi. 
Dopo tante sgradevoli accuse,abbiamo deciso di utilizzare un foglio bianco, su cui scrivere la data e la classe che entrava in aula e noi, decidemmo di non andare più. 
In seconda media è accaduto un fatto spiacevole. Il muro del corridoio è stato pasticciato e sapete su chi è stata scaricata la colpa? Ovviamente su di noi, e senza possibilità di replica.
Ora che siamo in terza abbiamo capito che è evidente che qualche docente ce l'ha proprio con noi. 
All'inizio di quest'anno si è tenuta la mostra del libro, a Macomer. Ovviamente però, qualcuno ha deciso che la classe 3C, non doveva partecipare. Il perché? Non ce lo hanno spiegato bene, ci hanno detto che avrebbero portato solo una rappresentanza. E quindi, la nostra classe è stata tagliata fuori dalla manifestazione. 
Siamo stati definiti addirittura presuntuosi e impertinenti, forse perchè siamo stanchi di essere accusati ingiustamente e riteniamo che anche noi abbiamo il diritto di difenderci e di non stare sempre in silenzio per il quieto vivere.
A questo punto mi chiedo: la scuola non dovrebbe essere un luogo in cui faccia piacere stare? La nostra seconda famiglia? Il luogo in cui si insegna a confrontarsi, a dialogare, ad assumersi le proprie responsabilità senza scaricarle le colpe di ciò che non va sempre sulle solite persone?
Mi piacerebbe che qualche professore leggesse queste parole, che magari si riconoscesse e per una volta provasse a mettersi in discussione.

Diario di Aprile, di Giulia Tola

Caro diario,
ho un sacco di belle notizie! Sono a dir poco felicissima. 

Bene, inizio a raccontarti... il mese devo dire che è iniziato abbastanza bene: 1°Aprile non hanno nemmeno fatto scherzi, quindi è stata una giornata piuttosto tranquilla.. e così tutti gli altri giorni sino al quattro.
Quel giorno la prof di lettere è entrata tranquilla come sempre e ha iniziato la lezione come se fosse un giorno normale. Ad un certo punto abbiamo iniziato a parlare di Daniel, la nostra eccellenza, che venerdì partirà per Chianciano. 

Ed ecco la bella notizia, la prof ci ha detto che i 3 redattori con più articoli erano stati invitati dal Presidente  al meeting 2014 in rappresentanza di tutta la redazione.
Io sono rimasta senza parole, in silenzio, ma mi 'frullavano' in testa mille pensieri e nel cuore mille emozioni. Non sapevo cosa dire, sul serio.
A una settimana dall'inizio del meeting, abbiamo scoperto che potevamo partire anche noi, non ci credevo.
La prof ci ha detto di pensarci e di parlare con i nostri genitori, ma la risposta per me era praticamente sicura: andavo.
Abbiamo iniziato a saltare e ballare come delle pazze, a fantasticare e immaginare l'esperienza. Come sono tornata a casa, i miei genitori hanno detto ovviamente di si. Il giorno dopo abbiamo dato la risposta alla prof e da quel momento sono partite tutte le procedure per le prenotazioni. Io non sto più nella pelle, mancano due giorni e ho già l'ansia.
Da quel momento il tempo passa un po' più lentamente ma ovviamente, si supera.. è bella anche l'attesa!
La mia valigia ormai è pronta, manca solo l'essere pronti psicologicamente. Oggi la prof ci ha dato il programma del viaggio, stupendo!
Stamattina, durante la pausa pranzo la prof ci ha fatto vedere il videoclip che porteremo all'undicesimo meeting. E' meraviglioso.
Io credo che questo evento sarà un po' diverso da quello dell'anno scorso, perchè non ci sarà tutta la classe, ma sarà di sicuro indimenticabile!

Tragedia. Quindicenne in gita cade dalla nave.,di Carla Ghisu


E' di Gabriele Russo che vi parlo, uno studente quindicenne del liceo scientifico "Ettore Majorana", a Catania. 
Lo studente è morto domenica sera a Barcellona, in Spagna, cadendo dalla nave. 
Il ragazzo era partito da Civitavecchia insieme ad altri compagni per uno stage letterario. 
I ragazzi che erano con lui dicono che non era molto lucido e ha preso la rincorsa per poi lanciarsi contro la ringhiera della nave. Le braccia, però, non hanno retto lo sforzo e hanno perso l'equilibro; è perciò caduto in mare nello spazio tra la nave e il molo. 
Ore 2:30 di notte. Subito dopo sono intervenuti i sommozzatori, ma Gabriele aveva già perso la vita, perciò hanno recuperato il suo corpo. 
Ore 3 - 3:30 circa, ormai troppo tardi. 
La vicepreside dell'istituto Maria Teresa Rizzo ha commentato l'accaduto parlando di una tragedia. Lei è rimasta in Italia, mentre la preside ha accompagnato i ragazzi in Spagna. 
Tutti i compagni sono molto scossi dall'accaduto e sono rientrati il 31 marzo, anche se il rientro era previsto per il 2 aprile. 
A dare la notizia alla famiglia è stata la preside del liceo.
I genitori dello studente avvertiti, sono partiti immediatamente per Barcellona. 

Il fumo, di Carla Ghisu


Il fumo al giorno d'oggi è diffusissimo. Ormai le persone che fumano sono veramente tante, dai più piccoli ai più grandi. Io mi ritengo fortunata perchè ho una famiglia dove nessuno fuma e me ne hanno sempre parlato per mettermi in guardia. Dall'incontro che ho fatto a scuola con due operatrici del S.E.R.D (Servizio contro le dipendenze), però, ho scoperto tante altre cose e ho avuto nuove informazioni. 
Prima di tutto abbiamo parlato di che cosa si fuma esattamente e di quanto è dannosa una sigaretta. Per le sigarette vengono utilizzate le foglie del tabacco essiccate e trattate con aromatizzanti chimici che danno il sapore. Alcuni dei prodotti più dannosi sono: il DDT, il polonio 210 ( elemento radioattivo), l'acido cianidrico (veniva usato nelle camere a gas), la naftalina, l'acetone (solvente per le unghie), l'ammoniaca, ecc...
Elementi radioattivi, solventi, DDT, ecco cosa c'è nelle sigarette! Uno dovrebbe pagare per comprare queste schifezze? Mi sembra inutile e non conviene. Ecco quanto si rischia:
- sai di fumo.
-l'alito peggiora
-la pelle perde elasticità
-i capelli hanno meno lucentezza
-i denti si cariano più facilmente
-il ritmo cardiaco è alterato
-basta un piccolo sforza a provocare un respiro affannoso.
Dopo anni invece i danni sull'organismo sono più “seri”:
-la tosse diventa costante
-il naso sente meno gli odori
-aumenta il rischio di osteoporosi
-la capacità muscolare è destinata a diminuire
-ci si può ammalare più facilmente di tumore
Ma fumare è una libera scelta? 
Talvolta la scelta del fumo è fatta per sentirsi all'altezza degli altri, per condividere con altre persone un “rituale”, per sentirsi più sicuri o per una personale affermazione. Quella di diventare fumatore è una scelta spesso obbligata. La società stimola i consumi con pubblicità indiretta. L'inizio è libero e volontario, ma spesso diventa un “tunnel” dal quale non si esce più. 
Il fumo è una dipendenza peggiore dell'alcol in quanto manca di segnali d'allarme. Se si comincia, dopo tre sigarette si ha il 70% di probabilità di continuare a fumare. La nicotina è l'esca sull'amo della dipendenza.
La dipendenza è la perdita della libertà di scegliere. E' la perdita totale di controllo. Il processo è:
-si fuma
-l'astinenza
-la tolleranza
-la perdita di controllo
-un desiderio persistente.
Il fumo fa molto male e questo bisogna capirlo, non fare finta di non sapere niente, queste non sono sciocchezze.

La droga, di Carla Ghisu


Se ne parla, ma non abbastanza. Si hanno informazioni, ma non quanto quelle che dovremmo avere. E’ per questo che servono gli incontri a scuola con persone qualificate. Bisogna parlare con i ragazzi della mia età per avvertire e impedire di caderci un domani. 
La droga è un problema medico, sociale e legale. Dal punto di vista medico stai male perché perdi molti fattori indispensabili per la vita (il controllo, i neuroni, capacità fisiche), da quello sociale vieni considerato un incosciente (perciò si viene emarginati) e dal punto di vista legale perché la droga non è accettata.
La droga genera una malattia cronica, causata da un circolo vizioso:
-assunzione della droga
-sindrome da astinenza
-tolleranza
-perdita del controllo
-riassunzione
Con essa si ha (come accennavo prima) una dipendenza fisica e psicologica, comportamenti incontrollabili e modifica le funzioni cerebrali. 
Le droghe vengono divise in leggere e pesanti, ma secondo me non bisognerebbe classificarle così; sono tutte dannose e sentendo la parola “leggere” si può pensare che non facciano così male. Fanno altrettanto male, forse un pochino di meno rispetto alle pesanti ma non è che cambi molto, sempre droga è.
La droga, come si sa, viene fabbricata dai produttori per poi essere passata agli spacciatori che, successivamente, la venderanno. Non si sa , però, come venga “ridotta in polvere”. Le operatrici ci hanno parlato anche di veleno per topi e, come l’ho sentito, sono rimasta scioccata. Quello è un veleno, V-E-L-E-N-O-. ! Si usa per uccidere i topi, non per farlo “ mangiare” alle persone! 
Successivamente hanno analizzato alcune droghe, quella che mi è rimasta impressa è l’eroina. Ci hanno detto che è tra le più conosciute e le più usate. Le signore hanno detto che molti ragazzi che vanno nel loro ambulatorio usano l’eroina ( e anche la ketamina, una “nuova” droga). E’ un derivato della morfina. L’eroina attrae perché fa scomparire le paure e le angosce. Chi la usa ricerca un “flash”, solitamente per sballarsi a una festa. 
I gradi dal momento di assunzione della sostanza sono:
1° (immediatamente): si raggiunge un'estasi che si diffonde a tutta la muscolatura del corpo, si ha confusione mentale e generale, senso di calore frequente anche dopo l'effetto, sudorazione fredda, mancamenti, talora vomito e nausea.
2° (dopo circa 20 min): i legami associativi sono più lenti, il pensiero rallenta, ma acquisisce un senso logico; l'umore è o euforico, o disforico; e le percezioni temporali sono largamente alterate: le ore sembrano minuti, i minuti secondi. 
3° (dopo circa un'ora): compare il picco massimo dell'effetto: la mente raggiunge una sensazione di pace, il corpo anestetizzato sente un incondizionato senso di piacere, misto ad un'esaltazione interiore, si tende ad isolarsi per "vivere" l'esperienza e ogni tipo di problema tende ad essere dimenticato.
Penso che non ci sia bisogno della droga per divertirsi a una festa, si può fare tanto altro. Poi credo che se sei una persona abbastanza intelligente non vai a una di queste feste, no? 
Vi lascio con questa frase: "E' da pazzi pensare che per suonare o cantare ci voglia la droga. Perché la droga può sistemarvi in una maniera tale che non ce la farete più, né a cantare né a suonare."
(Billie Holiday)

Il prof che vorrei.., di Giulia Tola

Ora vi vorrei parlare di una specie di sogno.. irrealizzabile: il prof che vorrei. 
Tutti sognano di avere un prof diverso da come lo abbiamo. 
Il prof che vorrei è maschio e deve insegnare un po' di tutto. 
Deve essere abbastanza giovane, appena laureato, deve essere competente ma con  una mentalità ancora da ragazzo. 
Deve riuscire a capirci, deve scherzare con noi (ma non troppo), e deve 'saperci fare' con i giovani. Non deve considerarci dei ragazzi qualunque, ma ci deve aiutare e cercare di non farci sentire troppo 'bambini'. 
Non deve usare i modi che usano tutti per spiegare, deve essere un po' alternativo, coinvolgente. Deve saper rendere le lezioni sempre interessanti, deve farci fare più lavori in gruppo.
 Non deve mai farci fare verifiche, ma deve riuscire a capire la nostra preparazione discutendo e attraverso temi o prove diverse. 
Deve ridurre le ore di lezione, basterebbero cinque minuti tutti i giorni, senza rientro pomeridiano. Deve dedicare più tempo all'insegnamento delle lingue e della geografia e meno tempo alla matematica e alla storia. 
Dovrebbe farci fare più pause e dovrebbe concederci di organizzare feste di fine quadrimestre o di fine anno. Nonostante tutto però dovrebbe anche insegnarci tante cose. 
E infine, non ci dovrebbe mai dare compiti da svolgere a casa, ma dovrebbe farci lavorare solo a scuola. 
Beh, questa è la descrizione del prof che vorrei, ed è di sicuro abbastanza simile a quello che tutti desiderano!

I Giochi Matematici, di Carla Ghisu


Sabato 22 marzo nella Cittadella universitaria di Monserrato (in Sardegna) si è tenuta la ventunesima edizioni dei Giochi Matematici organizzati dalla Bocconi.
Anche la scuola di Borore ha partecipato con 4 ragazzi della prima media, 5 dalla seconda e 5 dalla terza; io ero tra quelli di terza. Ormai questo era il terzo anno ma, secondo me, è stato il più bello, sia per la compagnia, sia per il luogo. 
La partenza era per le 9:30, non si ammettevano ritardi.
Arrivati a destinazione, dopo più di due ore di viaggio in pullman, ci siamo trovati in questo luogo enorme, con del verde e, sopratutto, con tantissimi ragazzi. La gente non smetteva mai di arrivare e, dopo un pò, abbiamo scoperto di essere in 2.300 (contando esclusivamente i ragazzi). Quest'anno tutti i ragazzi che erano stati scelti per le semifinali regionali erano là, a Monserrato. Dopo un breve pranzo un signore ha iniziato a chiamare tutti i ragazzi per farli andare nelle rispettive aule accompagnati dai ragazzi di un istituto alberghiero. Dopo un po' la piazza si è svuotata ed è toccato a me. Arrivata nella mia aula mi sono seduta vicino a un ragazza e ho fatto amicizia. Visto che bisognava aspettare mezz'ora prima dell'inizio dei giochi ci siamo messe a chiacchierare del più e del meno , a giocare a Tris e a parlare di quanto fosse noioso aspettare così tanto. Finalmente, dopo un lungo appello, c'è stata la consegna della scheda. Quest'anno avevo due ore di tempo visto che ero nella categoria "C2" ( terza media e prima superiore) e non nella "C1" ( prima e seconda media); avevo , però, quesiti più difficili rispetto alla categoria C1. 
Dopo un'ora e un quarto ho consegnato la scheda e sono uscita dall'aula. Ho salutato la mia "nuova amica" e sono andata a cercare la prof. Abbiamo mangiato qualcosa e, alle 17:00, hanno attaccato a delle pareti le soluzioni a tutti i quesiti. Con mia grande sorpresa ho scoperto di averne fatti giusti 5 su 9. Sono sicura di non partecipare alle finali internazionali a Milano ma almeno è stata una soddisfazione personale! 
Alla fine sono tornata nel mio paese alle 19:15 e, anche se mi sono stancata molto, è stata una bella giornata!

La principessa di ghiaccio, di Sofia Salaris


In un castello circondato da ghiaccio, abitava una bellissima principessa Margharet,unica figlia del potente Re Ludovico, uomo giusto, ormai anziano e vedevo da molto tempo. Il Re Ludovico cercava in tutti i modi di spiegare alla figlia che doveva trovare marito ma lei nonostante molti principi e Re ricchi e di bell’ aspetto si fossero presentati a corte li rimandava via senza degnarli di uno sguardo. Nessuno era riuscito a sfiorare il cuore della Principessa. Si racconta che lei fosse fatta di ghiaccio come tutto il palazzo e che nessun fuoco avesse realmente riscaldato il suo cuore,infatti molti si chiedevano se lei possedesse realmente un cuore. 
I suoi occhi erano bellissimi sembravano due laghi blu illuminati dalla luna piena,ma erano freddi, due pezzetti di vetro, era snella e molto alta. I suoi capelli erano biondi, ma non li mostrava mai perchè sempre raccolti in una lunga treccia.
Margharet poteva sembrare viziata e insofferente ma lei soffriva dentro perché non voleva mostrare la sua sofferenza al padre per paura di fargli perdere troppo tempo,anche se in realtà il padre, come lei, soffriva ancora per la perdita dell’amata moglie.
Ogni mattina,Margharet appena alzata, andava alla finestra della sua camera e, anche se fuori, la temperatura era ancora molto fredda, lei spalancava la finestra, con addosso ancora gli abiti della notte, e la povera Betty, che era la sua servitrice anche se Margharet non voleva facesse niente perchè non sopportava l’idea che Betty dovesse servirla e riverirla, la chiamava solo per farle compagnia e per parlare un po’. Betty la implorava ogni volta di chiudere la finestra per evitare malanni. Ma la principessa, incurante, stava davanti a quella finestra, vestita di soli veli, ad aspettare che il suo principe azzurro la trovasse anche se oramai si era rassegnata e non credeva più alla storia del principe azzurro. Cosi, una mattina, stufa della monotonia del castello si vestì con abiti pesanti, fece sellare il suo cavallo, salutò il padre che invano le chiedeva di restare, montò sul cavallo e partì alla ricerca di avventura.
Margharet intravide una piccola baita abbandonata, così ci si avvicinò e entrò ma lì abitava qualcuno, un boscaiolo che senza farsi scrupoli vedendo la principessa anche se in realtà non sapeva che lei fosse una principessa le disse:-.Signorina se vuole può restare qui per la notte,se non le da fastidio la mia presenza naturalmente.
Lei molto dolcemente gli rispose:"Stia tranquillo la sua presenza per me e d’aiuto non voglio restare sola nel bel mezzo di una foresta abbandonata!"
La mattina seguente il boscaiolo si alzò di buon mattino e andò in giro per il bosco in cerca di qualcosa di interessante e saporito da cucinare per la bellissima ragazza dagli occhi blu che ancora dormiva,ma improvvisamente da dietro un albero spuntò uno strano essere cheinizialmente non faceva molta paura, ma che poi si trasformò in un' enorme bestia feroce che sputava fuoco da una parte e pietre dall’altra.
Il boscaiolo iniziò a urlare spaventato:-AIUTO,aiutatemi o questo mostro terribile mi divorerà.
Mrgharet sentì le urla del disperato boscaiolo e corse in suo aiuto,appena lo vide gli chiese:-Mi son dimenticata di chiederti come ti chiami .
Lui terrorizzato dalla paura rispose:-ti sembra questo il momento di far le presentazioni??..Comunque mi chiamo Christopher.
Il terribile mostro sputa fuoco e pietre li stava raggiungendo cosi continuano a correre, ma Margharet vide un albero caduto a terra che aveva i rami tutti spezzati. Guardò Christopher e immediatamente pensarono la stessa cosa,così presero i rami che erano abbastanza appuntiti e cominciarono a tirarli verso il terribile mostro che non reagiva. In pratica quei rami non gli facevano niente,ma quando si stavano per rassegnare da dietro un masso spuntò uno strano elfo che gli lanciò una pietra in testa e lo stordì.
Guidò Christopher e Margharet verso la sua caverna,anzi non prorpio sua perché con lui viveva tutta la famiglia che fu felice di accogliere i poveri sfortunati ragazzi. Così recuperato il cavallo di Margharet, si ripararono tutti dentro la caverna e parlarono un po’: Margharet raccontò la sua storia e rivelò di essere una principessa, mentre Christopher disse: "Io sono un povero boscaiolo che vive di quel che trova e credo proprio di essere rimasto un po’ sbalordito dell’esistenza di voi elfi e soprattutto della vera identità di Margharet"
Si fece improvvisamente silenzio e l’elfo per rimediare a quell’atttimo di imbarazzino fra di loro disse: "Vi presento la mia famiglia, moglie Egda e i miei cinque figli: Earin,Fanni,Melmon,Narwin e infine Milia. 
Poi con toso scherzoso chiese alla moglie:-cara che si mangia per cena?,
Lei rispose:-ho messo sù un bel pentolone di passato di verdure,che dici agli ospiti piacerà?.
Christopher e Margharet annuirono estasiati. Dopo cena però l’elfo che si chiamava Sinton che nell’alfabeto elfo significava il piccolo, chiese ai due se potevano aiutarlo a sconfiggere il mago malvagio che si nascondeva dentro la montagna più alta,nella caverna più profonda. Poi spiegò loro il motivo di questo odio profondo verso il mago,quindi iniziò a raccontare, infuriandosi sempre di più:-Quel farabutto ha rapito il mio figlio più piccolo solo perché io non volevo dargli la pietra preziosa che porto al collo. A dir la 
verità non so neanche a cosa gli servisse, comunque lui per rippicca portò via mio figlio che tiene da un anno e io lo rivoglio quindi vi prego di aiutarmi..mi aiutereste??
CHRISTOPHER E Margharet dissero:- Certo che ti aiutiamo signor Sinton,fidati di noi tranquillo, ti aiuteremo!! 
Il giorno dopo si armarono di coraggio,ma anche di provviste di cibo,di coperte e di altre cose che potevano essergli utili. Margharet salì in sella al cavallo con il piccolo elfo,mentre Christopher seguiva a piedi e qualche volta facevano cambio: lui sul cavallo e lei camminava. Arrivati all’ingresso della caverna, gli sembrava che fosse facile arrivare da questo cosi detto mago malvagio ma neanche messo un piede all’interno della caverna scattarono delle strane trappole,ma grazie al loro lavoro di gruppo e anche grazie all’aiuto della magia dell’elfo riuscirono ad arrivare alla porta che portava all’ingresso della stanza del malvagio, di nome Rufus Malvagivus. 
Bussarono tre volte contro la porta che immediatamente si aprì la porta e Sinton vide suo figlio rinchiuso in una gabbia sollevata da terrra, che era stata messa sotto ad un pentolone con dentro dell’olio bollente. Rufus sbucò dietro un trono,e disse:-Se rivuoi tuo figlio dammi tutti i tuoi poteri e la perla magica che porti al collo, oppure tu sai la fine che farà!!!
Sinton si stava avvicinando a Rufus quando Margharet si scagliò contro Sinton, gli prese la bacchetta e la puntò contro Rufus lanciandogli contro un incantesimo e lo trasformò in un cavallo che poteva parlare e con una voce stridula e strana iniziò a dire:-liberatemi da questo orrendo corpo!!! 
L’elfo corse verso la leva che faceva aprire il pavimento e fece cadere la pentola con l’olio.
La gabbia dove c’era il figlioletto di nome Tinuvil si aprì e il bambino corse verso Sinton e lo abbracciò,
Improvvisamente apparvero mostri orribili che gli si avvicinavano e così’ cominciarono a scappare.
Sinton si fece dare la bacchetta da Margheret e scagliò degli incantesimi contro la cavernaper farla crollare.
Uscirono velocemente e guardarono la caverna sbriciolarsi, Erano riusciti a sconfiggere il mago, i suoi servi e a far terminare la maledizione che avevano lanciato contro gli elfi.
Margaret e Chiristopher accompagnarono Sibìnton e Tunivil alla loro casa-caverna e Christopher accompagnò la principessa al suo castello
Lei lo invitò a rimanere al castello perché, diciamolo anche se forse voi non l’ avete capito, si erano innamorati.
Così rimasero insieme nel castello e il Re Ludovico si tranquillizzò vedendo la sua principessa di ghiaccio sciogliersi e diventare 
la principessa dolce e amorevole che voleva da sempre!!

Droga e studenti, di Rita Cau


Cosa sta succedendo agli adolescenti?
L'European School Survey on alcohol and other drugs ha constatato che un giovane su 100 consuma droghe pesanti, come eroina e cocaina. 
Secondo un'altra indagine, 36mila studenti almeno una volta nella vita hanno provato l'eroina, 28mila invece hanno consumato oppiacei, 16 mila utilizzano droghe pesanti più di 10 volte negli ultimi 30 giorni, diventando dipendenti. 
Quest'indagine, è stata svolta su un campione di 25 mila giovani delle scuole superiori, di 516 istituti italiani. Si è constatato che l'uso della cocaina è in aumento e che 65 mila abbiano assunto droga l'anno scorso. 
Tra questi 18500, ha tirato coca per 10 o più volte nell'ultimo mese. 
Per la Cannabis, la ricerca rivela numeri molto più alti, addirittura 75mila studenti ne fanno uso quotidiano.

Viaggio d'istruzione


Come tutti gli anni, anche quest'anno faremo la in gita. Al contrario degli altri anni, siamo i più grandi della nostra scuola e quindi la nostra gita sarà "più bella", anfremo in posti più lontani, fuori regione. 
Di solito, andavamo, nei luoghi "più belli" della Sardegna, ad esempio, l'anno scorso siamo andati a vedere l'acquario di Calagonone.
Quest'anno, però sarà diverso... Viaggio d'istruzione a Barcellona!
Alcuni di noi, già ci sono stati... Beh, io no. Ho solo sentito dire che è veramente bella. Ci staremo cinque giorni e partiremo a Maggio... Non vedo l'ora!
Anche perchè, sarà l'ultima gita che farò insieme ai miei compagni... A meno che, non saremo tutti bocciati (spero di no).
Qualche giorno fa la professoressa di italiano ci ha fatto svolgere come compito un "progetto-gita", dove ognuno faceva una piccola ricerca, sui luoghi che avrebbe potuto visitare a Barcellona. 
Sono davvero tanti, c'è l'imbarazzo della scelta! Forse, perchè io abito in un piccolo paesino e non c'è niente da vedere...
Siamo tutti rimasti soddisfatti della "scelta" sulla destinazione della gita!
Ormai manca davvero poco,la valigia è già pronta e sono certa che sarà un viaggio indimenticabile.

Olimpiadi della matematica 2014, di Giulia Tola


Anche quest'anno alcuni ragazzi della nostra scuola parteciperanno alle 'Olimpiadi della matematica'. Per noi più grandi sarà il terzo anno, ma ci sono alcuni cambiamenti. 

Nel 2012 e nel 2013 siamo andati a gareggiare a Sassari, quest'anno invece, per problemi a noi ancora sconosciuti, si andrà a Cagliari. Sarà sabato come tutti gli anni, esattamente il 22 Marzo. Un'altra cosa che cambierà è la fascia d'età in cui saremo inseriti noi di terza: C2, cioè con la prima superiore. 
Questa volta stranamente non avrò paura, ma solo un po' di ansia. 
Il primo anno è stato un po' strano... ovviamente io mi sono ritrovata in una classe in cui non conoscevo nessuno e con la mia timidezza, sono riuscita solo a chiedere a una ragazza se potevo sedermi vicina a lei. 
Anche l'anno scorso ero da sola, ma non avevo paura, infondo, quei 45 minuti sono passati in fretta. 
Conosco bene Cagliari, ma non so in che scuola andremo.. presumo già che come al solito sarò l'unica di Borore nella mia classe. 
Quest'anno dovremo fare più esercizi e di conseguenza avremo più tempo per svolgerli.. probabilmente, però, saranno anche più difficili. Nè il primo, nè il secondo anno purtroppo ho passato le selezioni regionali e non sono mai andata a Milano. 
Questo essendo l'ultimo anno alla scuola media devo impegnarmi più che posso. In prima superiore sarà tutto diverso e le selezioni verranno fatte a scuola. 
Quella delle Olimpiadi, sia che si facciano a Sassari o a Cagliari, è una bella esperienza, non solo perchè si ha la possibilità di fare altre amicizie, ma anche perchè è anche divertente stare tutti insieme per una giornata intera. Saremo in pullman con i ragazzi di Macomer, esattamente come l'anno passato. Noi di Borore saremo 15: quattro di prima, cinque di seconda e sei di terza.. sicuramente ci divertiremo un sacco.
In bocca al lupo a tutti i ragazzi che gareggeranno per i giochi matematici.

Animali in via d’estinzione…, di Sofia Salaris

Oggi voglio parlare di un argomento molto interessante che mi ha colpita in particolar modo perché io adoro gli animali, starei sempre con loro e fosse per me ne avrei la casa piena. 

Ma non è di me che voglio parlarvi : è degli animali che rischiano l’estinzione e non per cause naturali come dovrebbe essere, ma per colpa dell’uomo e delle industrie che sono le principali cause poiché i fumi e i gas che escono dalle loro ciminiere non fanno male solo agli animali, ma anche a noi uomini, all’ambiente, a tutto ciò che ci circonda!!!!! 
Avete poi pensato alla deforestazione: ci sono molti animali erbivori che non trovano più erba e muoiono di fame e cosi via…..
I principali animali che sono in via d’estinzione sono il panda, il koala, l'orso bruno, il gatto selvatico e molti altri ancora….
Pensate al piccolo panda, un animale tenerissimo che tutti adorano, ( io da quando ero piccola chiedo di averne uno a casa!!) bhè di panda ce ne sono solo 600 in tutto il mondo: questo dato e dir poco scandaloso!! 
So che l' appello di una ragazza non potrà di certo cambiare il mondo, ma io voglio dire a tutti quelli che leggeranno questo articolo che se iniziamo noi, uno ad uno, anche con piccoli gesti a rispettare l’ambiente ad esempio non buttando per terra la buccia di una caramella o di qualunque altra cosa, oppure riciclando la plastica che usiamo, oppure, come stiamo già facendo, con la raccolta differenziata stando attenti a buttare nei contenitori giusti ciò che utilizziamo, certamente potremmo salvare la vita di qualche piccolo amico animale e vivremmo in un mondo più sano! 
Spero che questo mio piccolo appello vi faccia riflettere.

Serie televisiva: "Braccialetti rossi", di Giulia Tola


Per sei domeniche è andata in onda la miniserie TV di 'Braccialetti rossi' ed è diventata un po' come un' ossessione per molte persone. Io all'inizio non ero molto convinta di guardare questa fiction, avevo deciso di farlo solo perchè non c'era nessun programma televisivo che mi interessasse. Dopo dieci minuti dell'inizio della puntata mi ritrovai seduta sul divano a guardarla, attentissima. 

Mi piacque tantissimo già dalla prima puntata. E' una serie tv abbastanza seria, ma ricca di emozioni, che fa riflettere molto. Diciamo che ad alcuni non piace perchè a volte può sembrare troppo sdolcinata oppure perchè ci sono momenti molto tristi. 
I protagonisti sono sei ragazzi ospedalizzati per problemi di diverso genere e decidono di fare un gruppo per sentirsi meno soli e perchè le giornate in ospedale sono piuttosto tristi. 
L'idea nasce tutta da un ragazzo con un tumore a cui è stata tagliata una gamba, che decide poi di essere il leader.
Trova il vice leader, la ragazza, l'imprescindibile, il bello e il furbo. Per far parte dei braccialetti bisogna indossare un bracciale rosso, che viene dato dal leader. Diventano un bellissimo gruppo e anche se a volte litigano, tra loro nasce un rapporto di amicizia meraviglioso. Accadono dei fatti piuttosto toccanti, ma molto riflessivi. 
La mini serie finisce poi con solo due ragazzi che rimangono in ospedale, ma non è un addio. Tutti dicono che entro il 2015 verrà girata un'altra serie che io aspetto già con ansia. 
Consiglio a tutti di vederla, perchè è davvero molto bella, tratta da un libro e da una storia vera.