giovedì 28 novembre 2013

La guerra distrugge, di Sofia Salaris

A scuola in questo periodo stiamo facendo il diario e proprio stamattina abbiamo letto il diario di una bambina di 11 che viveva a Sarajevo tra il 1991 e il 1993 quando c'era la guerra. 
Lei racconta come viveva, come soffriva e come piangeva per tutto quello che le accadeva. In una pagina di diario ha scritto nel giorno del suo compleanno aveva ricevuto bei regali, fatto una buona cena ed era rimasta in compagnia, ma quello che le mancava era la pace. 
Lei rivoleva la pace e la tranquillità del suo paese quando non c'era la guerra. 
Questo argomento non mi colpisce in prima persona, però mi sembra giusto e importante parlarne perché in questo mondo c'è chi purtroppo vive questa situazione e c'è anche chi muore e chi soffre perché viene sparato e chi sopravvivendo vive con il brutto ricordo di quel tempo. Molti bambini vengono separati dalla propria famiglia per entrare a far parte degli eserciti dei bambini soldato. 
Tutto questo mi ha fatto riflettere e mi ha fatto pentire di cose che ho detto del tipo che non mi bastava quello che avevo e volevo altro. 
Ora ho capito che mi devo accontentare di quello che ho perché ci sono ragazzi e ragazze, bambini e bambine della mia età che non hanno neanche la metà di quello che ho io. La guerra colpisce molti paesi del mondo ma una cosa particolare che ho notato è che colpisce sempre quelli più poveri, i cittadini che hanno sempre meno possibilità di difesa. 
Mi chiedo spesso perché, ma non sempre riesco a darmi delle risposte concrete che lo giustifichino. 
Ho pensato che forse il motivo è proprio il fatto che i paesi sono poveri e quindi li attaccano perché non hanno possibilità di difendersi. 
Di certo non sono queste le domande da farsi, questa è la parte meno importante, le domande importanti sono: "Quante persone muoiono durante il corso di queste guerre e perché? Quante persone soffrono o perdono familiari, soprattutto figli?". 
A tutte queste domande non c'è una risposta, perché ogni minuto che passa e che tu pensi ad una risposta, una persona in più sta morendo e soffrendo!

Nessun commento:

Posta un commento